Caitlin Johnstone

Su Gaza e Coscienza Umana
[originale inglese]


Diventa sempre più difficile per i propagandisti imperialisti inquadrare poteri presi di mira dall’impero quale Hamas come Malfattori Cattivi che sono Cattivi semplicemente perché sono Cattivi. Man mano che la nostra società acquisisce una comprensione collettiva sempre maggiore della psicologia e del trauma e del perché gli individui fanno quello che fanno, sempre meno persone accettano tali schemi propagandistici infantili. Quando accade qualcosa di spaventoso e traumatizzante, sempre più persone iniziano a chiedersi: "Perché? Perché è successo? Quali sono stati gli antecedenti che hanno portato quelle persone a fare quello che hanno fatto?"

Quando le persone si cominciano a porre queste domande, vengono fuori risposte che sono molto sconvenienti per gli interessi mediatici dell'impero occidentale. Oh, si scopre che Israele è uno stato di apartheid violento e Gaza è un gigantesco campo di concentramento dove i palestinesi sono privati dei bisogni umani fondamentali. Oh, si scopre che la NATO stava ammassando macchinari da guerra vicino al confine russo in un modo che gli Stati Uniti non avrebbero mai permesso neanche in un milione di anni vicino ai propri confini. Oh, si scopre che le potenze occidentali stavano fornendo armi ai gruppi estremisti assassini in Siria con l’obiettivo di rimuovere Assad e installare un regime fantoccio a Damasco.

Sempre più persone capiscono che nessuno è semplicemente malvagio perché è malvagio; se stanno facendo qualcosa di violento e spaventoso, è certo che è stato fatto loro qualcosa di violento e spaventoso, immediatamente prima o durante i loro anni formativi. Si vede questa consapevolezza in espansione manifestarsi oggi nei film e negli spettacoli popolari con l'ascesa di antieroi e cattivi complessi con un passato traumatico che puoi comprendere e con cui puoi simpatizzare. La narrazione moderna ha in gran parte abbandonato il modello Protagonista Virtuoso contro Antagonista Malvagio, semplicemente perché il pubblico è troppo consapevole per crederci ancora. Si perde il suo interesse e la sua attenzione.

E ovviamente questa maggiore consapevolezza si estende anche a Israele. A un popolo che aveva appena subito un insondabile trauma collettivo è stato detto che ha un posto che può chiamare proprio in Terra Santa dove può sentirsi al sicuro, e poi abbiamo visto il tipo di violenza e abuso che ci aspetteremmo di vedere da un popolazione altamente traumatizzata che improvvisamente ha acquistato potere sugli indigeni che vivevano lì in precedenza. Quel trauma è entrato nella psiche dei palestinesi, che a volte fanno cose che solo persone altamente traumatizzate farebbero.

E gira e gira.

In realtà siamo tutti dei ragazzini perduti che inciampano da un salto all'altro in un mondo spaventoso che non comprendiamo. Alcuni di noi sono più bravi di altri a fingere sicurezza in se stessi, ma in realtà nessuno di noi afferra questo grande mondo misterioso e facciamo quello che facciamo solo perché spinti da forze dentro di noi che non possiamo realmente vedere, che sono state messe lì quando eravamo troppo piccoli per comprendere il trauma che stavamo vivendo.

Questo è tutto ciò che realmente è. Viene fuori in modi orribili e terrificanti, come quello che stiamo vedendo a Gaza in questo momento, ma in fondo si tratta solo di bambini spaventati, congelati in corpi cresciuti, che cercano di sentirsi come se avessero un po' di controllo in questa selvaggio caotico mondo, così forse non si faranno male e non si spaventeranno di nuovo.

Esce in modi oscuri, molto oscuri e conduce la nostra specie lungo sentieri oscuri. Un giorno potrebbe anche farci uccidere tutti in un olocausto nucleare. Ma in fondo siamo sempre stati solo un gruppo di piccoli primati spaventati, agitati da forze psicologiche che non avevamo compreso in un mondo che i nostri cervelli appena evoluti non sono attrezzati per comprendere.

Non so dove ci porterà la nostra strana avventura o cosa dovremo sopportare insieme nel resto della nostra tortuosa strada. Ma sembra esserci una luce che cresce, anche in mezzo a tutta la violenza e le urla. Forse un giorno ci sveglieremo e smetteremo di mettere in atto questi schemi terribili. Forse un giorno ci sveglieremo e costruiremo un mondo sano.