Caitlin Johnstone

È difficile trovare soddisfazione in una civiltà
che ruota attorno ai profitti aziendali
[originale inglese]


È così difficile vivere come un autentico essere umano in una civiltà in cui ogni molecola è avvolta attorno a qualcosa di così insulso e senz’anima come il profitto aziendale.

È ciò in cui la maggior parte di noi riversa la maggior parte della propria forza vitale. La maggior parte delle persone lavora tutto il giorno generando profitti aziendali per pagare le bollette che vanno ai profitti aziendali e ripagare i prestiti delle banche giganti per i loro profitti aziendali o gli affitti dai giganti immobiliari per i loro profitti aziendali. Poi tornano a casa, mangiano alcuni prodotti di gigantesche megacorporazioni che hanno acquistato in una catena di supermercati e si rilassano guardando i programmi di intrattenimento creati da aziende per attirare più attenzione possibile o scorrendo le piattaforme di social media progettate da aziende per creare la massima dipendenza possibile. Lo facciamo mentre siamo circondati tutto il giorno da pubblicità progettate per spingerci a generare maggiori profitti aziendali.

I profitti aziendali sono la nostra vita. I profitti aziendali sono la nostra religione. La maggior parte di noi investe più energia nel generare profitti aziendali nel corso della propria vita di quanto il monaco più pio ne investe nell'adorare qualsiasi divinità. Non perché lo vogliamo, ma perché dobbiamo. Siamo nati in questa bizzarra civiltà in cui tutto ruota attorno ai profitti aziendali invece che all’amore, alle relazioni, alla connessione, alla prosperità, allo scopo o alla profondità personale.

C’è da meravigliarsi quindi che così tanti di noi soffrano di dipendenze, depressione e ansia? Voglio dire, come potremmo diversamente? Prendi un normale animale umano sano e gettalo nel caos di questo distopico incubo corporativo e dimmi come dovrebbe vivere una vita felice e soddisfacente. È come aspettarsi che delfini e orche vivano vite felici e soddisfacenti nelle piscine di cemento dei parchi a tema, o maiali allevati in fabbrica che vivono in gabbie appena più grandi del loro corpo. Semplicemente non è il tipo di vita per cui siamo costruiti.

Un batter d'occhio fa i nostri antenati erano cacciatori-raccoglitori che vivevano dei frutti della terra, trascorrendo la maggior parte della loro vita all'aria aperta. Ora all'improvviso ci si aspetta che restiamo seduti otto ore al giorno in un cubicolo a fissare schermi per la sola ragione di aiutare l'azienda che ci impiega ad aumentare i suoi profitti, per poi tornare a casa sotto una raffica di pubblicità in un veicolo prodotto da una corporation che utilizza combustibili estratti da una corporation e trascorriamo tutto il nostro tempo libero alimentando i profitti di altre cortporation. Tutto in noi grida che questo è folle e inaccettabile.

Ecco perché alcune persone cercano di trascorrere del tempo nella natura; è uno dei pochi modi in cui puoi mettere la testa al di sopra di tutte le stronzate aziendali per un po’ e prendere qualche respiro disperato di cosa significa essere un normale organismo umano. La "natura" era semplicemente "il mondo"; non c'era nessun'altra cosa a parte che natura in cui trascorrevamo tutto il nostro tempo, in cui riversavamo tutta la nostra forza vitale, dedicavamo tutti i nostri pensieri e sentimenti, da cui fuggire per qualche ora nel fine settimana come un lusso. Ora viviamo nella civiltà e di tanto in tanto sgattaioliamo fuori in quest'altra cosa, la natura, dove gli schermi non ci guardano a tutto volume e gli alberi non parlano la lingua delle narrazioni balbettanti nelle nostre teste — tuttavia, se siamo onesti con noi stessi, le nostre menti sono ancora per lo più preoccupate dalle pressioni e attrazioni che la civiltà ci applica continuamente.

L’unico modo per vivere in questa civiltà senza che la sua follia ti deformi e ti contorca in te stesso è cambiare il tuo rapporto con la narrativa mentale a tal punto da poter riconoscere che la civiltà è natura — che l’animale umano e i suoi prodotti non sono separati da qualsiasi altra cosa nella biosfera da cui siamo nati. Con una discreta quantità di dedicato lavoro interiore si può arrivare a riconoscere che questo mare di linguaggio in cui esistiamo è solo narrativa in cui non abbiamo bisogno di investire la nostra forza vitale per credere e che tutte le parole e i pensieri sono solo energia come tutto il resto della natura.

Da questo punto di vista, un ufficio affollato pieno di esseri umani che chiacchierano non è molto diverso dal punto di vista dell'esperienza da una foresta affollata piena di uccelli e insetti che chiacchierano — sono solo due diverse espressioni della natura. Dal punto di vista dell'esperienza, una pubblicità non è molto diversa dalle onde che si infrangono — sono solo le immagini e i suoni della natura che assumono forme energetiche diverse. Se non stai impregnando nessuna delle narrazioni dentro o fuori la tua testa con il potere della fede, è tutto solo una bellissima espressione della natura.

Questo è l’unico modo per vivere come un organismo umano felice e sano in questa civiltà, dal mio punto di vista. Tutto il resto sono solo vari gradi di follia. Passare da una relazione malsana con la narrativa mentale a una relazione sana ti consente di vivere una vita felice e appagante tra gli umani, che in realtà sono animali incredibilmente belli ed elettrizzanti quando puoi vederli con occhi nuovi.

E, come ulteriore vantaggio, cambiare il tuo rapporto con la narrativa ti aiuterà molto a vedere oltre la propaganda di produzione del consenso utilizzata dai potenti per mantenere la disfunzionalità di questa civiltà in corso. Se un numero sufficiente di persone uscirà dal rapporto malsano con la narrativa, un mondo sano diventerà improvvisamente possibile.