Caitlin Johnstone

Non dobbiamo mai lasciarci desensibilizzare per questo
[originale inglese]

 

Non dobbiamo mai lasciarci desensibilizzare per questo. Per qualsiasi parte di questo.

Non dobbiamo mai smettere di apprezzare il sole sulla nostra pelle e il vento tra i nostri capelli, e non dobbiamo mai smettere di essere scioccati dal fatto che ci siano persone il cui unico compito è promuovere nuove guerre.

Non dobbiamo mai perdere il nostro senso di meraviglia davanti agli uccelli nell’aria, e non dobbiamo mai perdere il nostro senso di orrore per il fatto che ci siano persone che traggono profitto dalla guerra e dal militarismo e operano per ottenerne di più in ogni occasione.

Dobbiamo sforzarci di non attraversare mai una foresta, un campo, un parcheggio o un centro commerciale senza rimanere colpiti dalla bellezza che ci si trova, e dobbiamo sforzarci di non guardare mai i guerrafondai, l’ecocidio, l’oppressione e l’ingiustizia senza tremori di rabbia.

Non dobbiamo mai permettere a noi stessi di diventare così; stanchi e insensibili che il fruscio delle foglie o il canto degli uccelli non riescano più a deliziarci, o che leggere di sanzioni che affamano popolazioni civili non ci strappino più dagli occhi calde lacrime di compassione.

Non dobbiamo dare per scontato questo sconfinato oceano di sorprendenti miracoli in cui ci troviamo a nuotare – nemmeno per un istante – e non dobbiamo abituarci a nessuna parte di questa distopia stranamente abusiva in cui siamo nati.

C'è questo strano tabù contro l'espressione di shock per gli orrori dell'impero, per gli abusi, per le bugie. Farlo, spesso suscita una risposta altezzosa e rilassata del tipo: "Ah! Ti sorprende? Io mi ci sono abituato molto tempo fa."

Questo impulso nasce dalla codardia. È molto più facile essere stanchi che recepire tutto. È molto più facile compiacersi rilassati piuttosto che trovarsi prostrati da un crollo cardiaco. È molto più sicuro nascondersi nel cinismo rassegnato del mondo piuttosto che lasciare che questo mondo ti influenzi in tutta la sua terribile gloria.

Ma perdiamo così; tanto quando lasciamo che quel callo si accresca, perché non c'è modo di dare per scontato l'orrore senza fare lo stesso anche con la meraviglia e la bellezza. Tutto passa attraverso la stessa apertura nella nostra percezione, quindi è impossibile vaccinarsi contro l'esperienza dell'incubo senza vaccinarsi anche contro l'esperienza dell'estasi.

Dobbiamo essere abbastanza coraggiosi da sentire, da accogliere tutto, il bene e il male. Ciò non significa rispondere inconsciamente e diventare un drogato di indignazione ciecamente alla deriva nella vita con il pilota automatico sulla corrente delle proprie emozioni, significa incontrare la vita dov'è, esattamente così; com'è, senza manipolarne l'esperienza per intorpidirci e regalarci un senso di controllo.

Questo è ciò che è la vita autentica, secondo me: incontrare la vita così; com'è, senza filtri egocentrici, distorsioni o manipolazioni, qualunque cosa accada. Questo è l'unico modo per vivere davvero il nostro tempo su questa terra, per vivere davvero ogni momento invece di perderlo. È anche l'unico modo che hanno le persone comuni di rispondere alla tirannia e agli abusi con l'energia emotiva di cui hanno bisogno.

Vita a grandezza naturale. Una bellezza al gusto di bellezza. Una carneficina color carneficina. È tutta qui, e ci invita ad incontrarla secondo i propri termini, ogni volta che ne siamo capaci.